L'importanza della Vitamina D



L’importanza della vitamina D

Ci stiamo lentamente avvicinando alla primavera e la salute di conseguenza migliora perché le ore di irradiazione solare sono maggiori con l’intensità della luce solare che aumenta in modo progressivo; questo stato di cose determina una maggiore produzione della vitamina D da parte della nostra cute a partire dal colesterolo. Tutto il nostro benessere può trarne un grosso beneficio. 

La vitamina D, oltre che agire sul metabolismo del calcio e delle ossa, è la regina incontrastata del regime immunitario. Avere valori risicati o inferiori ai 30 ng significa esporsi a patologie infettive e degenerative. Ecco perché i valori della vitamina D devono essere sempre molto elevati, ragionamento fortemente confortato da studi provenienti da tutto il mondo.

Il rischio di ammalarsi è quanto più alto quanto più basso è il valore di questa vitamina. Il 40% delle persone che non hanno valori corretti hanno un valore inferiore a 30 ng.  Il 90% della vitamina D nel nostro organismo è prodotta dall’azione dell’irradiazione solare che colpisce il colesterolo presente nella pelle trasformandolo in questa preziosa alleata, mentre il 10% deriva da alimenti come pesce, uova ,formaggi, burro e funghi.

Sonno e peso corporeo

Uno dei primi sintomi della carenza di questo ormone è il rischio di perdita di massa ossea con comparsa in primis di osteopenia e poi di osteoporosi. Oggi vi vorrei però descrivere il rapporto esistente tra il sonno, il peso corporeo, la vitamina D e la fame notturna.

La vitamina D interviene nel ritmo veglia-sonno agendo sul centro del sonno presente nell’ipotalamo; in pratica ci fa dormire bene e a lungo. Senza la presenza di un adeguato dosaggio non si dorme bene e la qualità e quantità del sonno sono compromesse. Durante il sonno, infatti, abbassiamo la nostra temperatura corporea con minor spreco energetico, il battito cardiaco si riduce e recuperiamo energia fisica e psichica.


Per anni abbiamo sottostimato il ruolo dell’attività onirica e del sonno; una cattiva qualità del sonno causato da carenza di vitamina D significa una minore disponibilità nel sangue di un ormone chiamato leptina: questo ormone è prodotto dalle cellule del tessuto adiposo, i cosiddetti adipociti, e agisce sul centro della fame che è posto nell’ipotalamo. Durante la notte non mangiamo proprio per la presenza della attività della leptina, mentre chi mangia durante la notte ha una carenza di leptina e di vitamina D.

Se avete valori elevati di colesterolo, dormite male e soffrite di insonnia ricorrente, il consiglio è di controllare immediatamente il vostro valore di vitamina D, indipendentemente dal sesso e dall’età.

La fame notturna

Esiste un rapporto diretto tra la vitamina D, la leptina e la grelina; questi tre ormoni sono strettamente collegati tra loro e dipendenti dalla massa grassa corporea. Controllano la fame, l’appetito e il sonno e agiscono a livello dell’ipotalamo, considerato il deus ex machina dell’organismo. La leptina e la vitamina D lavorano insieme e sono contenute nelle cellule del sistema adiposo; entrano nella linfa e quindi nel sistema linfatico per poi arrivare al sangue e attivare l’ipotalamo, inducendo sonno e sazietà. Una delle ipotesi di chi è obeso è che può avere una carenza di vitamina D, poiché la mantiene all’interno delle sue cellule adipose ipertrofiche.


Dormire male, russare, soffrire di insonnia cronica sono lo stimolo ideale per la secrezione dell’altro ormone chiamato grelina, detto anche l’ormone della fame e dell’appetito, che ci spinge a mangiare di continuo, soprattutto carboidrati. Per attrazione modale, quindi, se si mangia durante la notte è possibile avere una carenza di vitamina D e lectina con un aumento della grelina, generando quella che viene chiamata “la fame dei dolci “ .

Un primo passo per accertarci di questo è eseguire tre esami che sono la vitamina D, il paratormone e la calcemia, poiché non tutti i laboratori sono ancora adeguatamente attrezzati per l’esecuzione della ricerca della leptina e della grelina. A prescindere da questo, avere un valore sotto i 30 ng, e anche di più, è già di per sé un indice di scarsa salute con tutto quanto ne consegue per il sonno, per il sistema immunitario, per la guarigione delle ferite, per la composizione corretta del nostro tessuto osseo.

La somministrazione di vitamina D dovrebbe avvenire verso sera per favorire una ipno induzione più fisiologica a cui va però unita la possibilità di vivere alcune ore all’aria aperta e, se possibile, al sole.


La vitamina D potrebbe essere il potente antibiotico dimenticato. Recenti studi dimostrano che la vitamina D stimola la produzione nell’organismo di potenti peptidi antimicrobici in numerose cellule del corpo umano dove direttamente e rapidamente distruggono le pareti cellulari dei virus e batteri, compresa la tubercolosi e le infezioni croniche come polmonite, cistite, ecc.

Sapevamo già da tempo che la vitamina D è importante per il nostro sistema immunitario dato che influenza circa 3000 dei 25000 geni che abbiamo e giocando un ruolo critico nella risposta immunitaria. Ma ora gli scienziati hanno scoperto che la vitamina D ha un ruolo importante come antibiotico naturale non solo con azione di prevenzione ma di trattamento e cura di praticamente ogni tipo di infezioni.

La vitamina D combatte ogni tipo di infezione 

La vitamina D è coinvolta nella produzione di defensine e catelicidina e altri 200 peptidi antimicrobici che forniscono una difesa naturale contro potenziali patogeni e indispensabili nella lotta contro un vasto numero di infezioni. L’integrazione di vitamina D aumenta la produzione catelicidina mentre bassi livelli di vitamina D sono associati ad un aumento dell’incidenza di ogni tipo di infezioni.

La recente scoperta che la vitamina D regola l’espressione del gene della catelicidina, potente peptide antimicrobico, ha generato un rinnovato interesse per l’utilizzo di vitamina D per combattere le malattie infettive. Gli studi degli ultimi 30 anni hanno identificato numerosi meccanismi per gli effetti antibiotici della vitamina D negli esseri umani. Inoltre, storicamente, integrazioni di vitamina D hanno dimostrato efficacia nel trattamento di malattie infettive come il lupus volgare e la tubercolosi polmonare, con una potente azione sulle malattie infettive cutanee e polmonari in genere.


Studi sulle altre infezioni suggeriscono che i livelli adeguati di vitamina D o di integrazione con vitamina D possono essere molto importanti nella riduzione delle infezioni delle vie respiratorie e delle infezioni vaginali.

Inoltre la catelicidina è efficace nel combattere tutte le infezioni in qualunque stadio si trovino, uccidendo i microbi ed eliminando il biofilm prodotto dai batteri patogeni per proliferare e resistere all’azione degli antibiotici. Inoltre la catelicidina favorisce il reclutamento di altre cellule immunitarie e la migrazione delle cellule epiteliali necessarie nella guarigione delle ferite, accelerando così notevolmente la guarigione.

Lista di patologie che sono legate alla carenza di vitamina D e che migliorano con la sua integrazione

Infezioni respiratorie
acute
Anafilassi
Anemia
Ansia
Artrite
Asma
Aterosclerosi
Autismo
Malattie Autoimmuni
Disordine
Bipolare
Danni cerebrali
Densità del tessuto mammario
Fatica Cronica
Dolore Cronico
Abilità Cognitive
Raffreddori
Craniotabe
Livelli della proteina C-reattiva
Morbo di Crohn
Fibrosi cistica
Carie Dentaria
e problemi periododontali
Depressione
Diabete
Dislessia
Eczema
Epilessia
Cadute
Fibromialgia
Infuenza
Fratture
Mal di testa
Perdita dell’udito
Malattie cardiache
Colesterolo alto
HIV/AIDS
Ipertensione
Disfunzioni del sistema immunitario
Infertilità
Infiammazioni
Malattie intestinali infiammatorie
Insonnia
Claudicatio
intermittens
Patologie renali
Leprosi
Leucemia
Dolori alla schiena (lombalgia)
Basso peso alla nascita
Lupus
Degenerazione maculare
Melanoma
Meningite
(batterica)
Sindrome Metabolica

Emicranie
Sclerosi Multipla
Bassa forza muscolare
Mieloma
Miopatie
Miopia
Fascite necrotizzante
Neuroblastoma
Neuropatie
Dolori muscolari aspecifici
Fattori di rischio ospedalieri
Obesità
Osteomalacia
Osteoporosi
Parassitosi
Morbo di Parkinson
Malattie delle arterie periferiche
Polmonite
Sindrome dell’ovaio policistico
Pre-eclampsia
Psoriasi
Retinoblastoma
Ricketsiosi
Schizofrenia
Disturbi affettivi stagionali (SAD)
Sepsi e setticemia
Ictus
Tubercolosi

Per conoscere se si è carenti o meno di vitamina D si possono fare delle semplici analisi del sangue che monitorano il valore 25(OH)D e deve essere ad un minimo di 30 ng/mul. Considera che l’80% della popolazione è carente di vitamina D a causa della vita sedentaria e l’uso delle creme solari in estate (bastano 20 minuti al giorno di sole in tutto il corpo per avere la dose giornaliera, quindi poi si può usare la crema se si vuole stare di più nelle ore centrali). 

Gli integratori alimentari, purché di alta qualità diventano indispensabili per poter evitare danni alla nostra salute. 

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